Fuerteventura: tra oceano e deserto

Dopo un periodo natalizio caratterizzato da un’altra ondata di coronavirus e poco spazio per viaggiare, abbiamo deciso di prenderci una settimana di pausa dai nostri impegni e volare alla scoperta dell’isola. Non solo per immergerci nella natura ancora a tratti selvaggia, ma anche per dedicarci ad una nuova passione: il surf.
In questo articolo non perderemo infatti l’occasione di raccontarvi come abbiamo girato Fuerteventura on the road e la prima esperienza sulla tavola, aggiungendo tanti consigli e useful tips se anche voi, proprio come è successo a noi, avete in programma una fuga dalla routine quotidiana per passare qualche giorno nell’isola, perdendovi nelle sue bellezze naturali e alla scoperta della cucina locale.

INDICE

UN PO’ DI GEOGRAFIA E QUALCHE CONSIGLIO METEO

Fuerteventura è un’isola delle Canarie (Spagna), situata nell’Oceano Atlantico a 120 km dalla costa africana. Si è formata a partire da eruzioni vulcaniche sottomarine ed è conosciuta per il suo ricco ecosistema. I paesaggi vulcanici la rendono unica e nel 2009 è stata dichiarata dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”.

“Ma che tempo c’è?” vi chiederete voi. La temperatura rimane mite la maggior parte dell’anno e si aggira attorno ai 19/20 gradi in inverno, per poi passare ai 27/28 gradi estivi. Da non sottovalutare la notte però! Soprattutto nel periodo invernale, le temperature scendono drasticamente ed è bene attrezzarsi con i giusti cambi di vestiti se non si vuole (come è successo a noi) tornare a casa dopo cena tremando e anelando una doccia bollente rigenerante.

“Massì a Fuerte è sempre estate!”. Ecco ehm… non proprio, e sicuramente non sottovaluteremo più il clima isolano delle Canarie di febbraio a meno di non voler finire nuovamente a utilizzare solo 1/10 della valigia. Canottiere, top e pantaloncini le lasciamo per più calde occasioni.

Il periodo migliore per visitare l’isola varia comunque a seconda dei vostri interessi e della vacanza che state cercando: mare cristallino leggermente ventilato? Il nostro consiglio rimane quello di visitare l’isola durante il periodo estivo che va da fine maggio a settembre.
Onde da urlo? La stagione migliore per surfare oscilla tra ottobre e novembre, anche se è possibile cavalcare le onde tutto l’anno.
Trekking e avventure zaino in spalla? Da prediligere i mesi autunnali e primaverili, dove il sole a picco sopra le vostre teste non rischierà di compromettere il vostro obiettivo.

COSA ASPETTARSI

Cosa aspettarsi sempre a Fuerteventura? Vento! Preparatevi a tronare a casa la sera con il viso scottato dal sole, senza neanche esservene accorti. Parola chiave? Crema solare 50 anche nelle giornate coperte: il vento gira, il sole cambia, le nuvole corrono e voi a fine giornata ci ringrazierete per il suggerimento.
Bisogna poi ricordare che Fuerteventura è situata nell’Oceano Atlantico e quindi è sempre importante fare attenzione alle correnti che possono rivelarsi insidiose persino per nuotatori esperti.

Ma quello che rende l’isola caratteristica è soprattutto il mood che la contraddistingue: un senso di calma e pace anche tra i locals, una punta di freschezza nell’approccio alla vita sull’isola, un rapporto unico con il mare, rispetto delle tradizioni locali, ciabatte e asciugamano sempre sottobraccio, spensieratezza e ritmi meno stressanti e incalzanti rispetto a quelli metropolitani. Non aspettatevi gli orari di Milano, sia per quanto riguarda i negozi, sia parlando di ristoranti, perché, va detto, che la flessibilità qui è all’ordine del giorno. 

COME MUOVERSI: QUALE MACCHINA SCEGLIERE E A CHE COMPAGNIA AFFIDARSI

Prima di partire abbiamo da subito capito che, per poter esprimere al meglio la nostra idea di viaggio on the road a Fuerteventura, avremmo dovuto equipaggiarci di una macchina comoda e pronta ad affrontare sterrati, sabbia e percorsi scostanti. Abbiamo quindi scelto di affidarci alla compagnia locale Cicar e non potevamo prendere decisone migliore! In aeroporto è stato facile trovare il punto di ritiro, e nonostante il prezzo molto competitivo non abbiamo trovato coda ad attenderci.
Pro più importante? Prenotazione online senza pagamento anticipato, cancellazione gratuita, nessun deposito cauzionale e possibilità di pagamento in contanti, carta di debito o di credito.
In più, ci è stato fatto l’upgrade gratuito dell’auto e invece che una Fiat 500X ci siamo ritrovate una Jeep Compass.

L’alternativa migliore all’auto è sicuramente il van. Addormentarsi a due passi dalla spiaggia, essere cullati dal rumore delle onde, svegliarsi e ritrovarsi già in mezzo alla natura senza alcuna fatica: queste sono solo alcune delle tantissime gioie che il van può regalarvi, oltre che a risparmiare un sacco di tempo!
Per il resto ci sentiamo di sconsigliare i taxi, molto costosi, e i mezzi di trasporto pubblici che non sempre garantiscono un’opzione affidabile per collegare le varie zone dell’isola.

Fuerteventura on the road
Il nostro mezzo di trasporto per goderci al meglio Fuerteventura on the road

ITINERARIO ON THE ROAD

1. CORRALEJO E IL PARCO NATURALE

Ecco che inizia la vera avventura! Corralejo è stata la nostra prima tappa e ci è rimasta nel cuore.
E’ situata a nord-est dell’isola. In macchina è raggiungibile dall’aeroporto di Fuerteventura in 30 minuti. Il bus locale, linea 3, invece passa ogni mezz’ora circa fuori dall’aeroporto e poi si deve poi fare un cambio a Puerto del Rosario con la linea 6.

Noi abbiamo deciso di pernottare in Avenida Pedro y Guy Vandaele, una via a pochi minuti di macchina dal centro e dalle dune di Corralejo: posizione strategica per chi si sposta in macchina.

Corralejo è una città piena di vita caratterizzata da numerosi localini in cui concedersi un aperitivo o una cena in compagnia e, specialmente la sera, si tramuta in una città vivace e frizzante. Qui potete trovare sia locali tipici dove gustare deliziose tapas, sia ristoranti più internazionali particolarmente apprezzati dai turisti. Fuerteventura non è il posto più indicato per la ricerca di buon cibo spagnolo, ma ci sono altre opzioni valide e soprattutto locali che non vi lasceranno delusi, basta cercare un po’ e non lasciarsi trarre in inganno dai posti più turistici. 

Food tips: Un ristorante imperdibile vicino al porto di Corralejo è Los Compadres e il loro pulpo a la gallega lo è ancora di più. Se cercate cibo tipico canario di qualità ad un prezzo più che giusto, allora è il posto che fa per voi. Provate anche i famosi pimientos de Padrón e le papas arrugadas (patate tipiche delle Canarie).

E cosa c’è di meglio di un buon hamburger dopo cinque ore stancanti sulla tavola da surf? Per noi nulla forse, per questo abbiamo scelto di concederci un double cheeseburger da Single Fin, e lo consigliamo a tutti i nostri lettori carnivori.

Pulpo a la gallega
Pulpo a la gallega
Pimientos de Padrón
Pimientos de Padrón

Ma cosa fare e vedere a Corralejo? Ecco i luoghi e le esperienze imperdibili secondo noi:

• Il Parco Naturale delle Dune di Corralejo

E’ un’area protetta composta da una spettacolare distesa di sabbia bianca che va a formare uno dei principali complessi di dune delle Isole Canarie. Il Parco Naturale distende per quasi 30km quadrati ed è un must da visitare se siete a Corralejo. Perdetevi camminando sulle dune che si fondono poi con l’oceano e rilassatevi ritrovando il contatto con la natura selvaggia. Vi consigliamo di godervi il sole (e il vento) in una delle Grandes Playas di Corralejo.

Fuerteventura on the road
Flag Beach nel Parco Naturale delle Dune di Corralejo
Fuerteventura on the road
Dune di Corralejo

• Popcorn Beach

Il suo vero nome è Playa del Bajo de la Burra e la sua particolarità sta proprio nella presenza di coralli a forma di popcorn al posto della sabbia. Particolarità che però non viene sempre rispettata e salvaguardata, in quanto molti turisti portano via quotidianamente chili di coralli scambiandoli per preziosi souvenir, deturpando questa bellissima spiaggia protetta.

• Il Mercato a El Campanario

E’ il mercato del giovedì e del sabato che si tiene nel centro commerciale El Campanario. Qui si può fare rifornimento di frutta, verdura e di prodotti locali come formaggi e salse. Se siete amanti degli stand artigianali e dei prodotti hand made è il posto giusto per voi.

• Trekking sulla Ruta Crateres

A Fuerteventura troverete decine di itinerari per fare trekking. La Ruta Crateres è un percorso escursionistico che collega Corralejo a Lajares e che vi porterà alla scoperta dei crateri dei vulcani (inattivi) che circondano la città.

2. LOS LOBOS

Ecco una delle nostre tappe preferite del viaggio: l’escursione in giornata all’isolotto di Los Lobos, a 2 km a nord di Fuerteventura e 8 km a sud di Lanzarote.

Innanzitutto per visitare l’isola serve un permesso scritto da richiedere almeno 3 giorni prima della data prevista per l’escursione. E’ gratuito e si può richiedere facilmente sul sito dedicato.
Per arrivare sull’isola si può utilizzare il traghetto che parte dal porto di Corralejo e arriva a destinazione in 20 minuti (prenota qui). L’alternativa è il taxi d’acqua, più veloce del traghetto, che può essere prenotato online da diverse compagnie o direttamente al porto. Entrambi hanno un costo di 16 euro (ritorno incluso).

Una volta sbarcati, potrete seguire l’unico percorso esistente ovvero un sentiero circolare di circa 13km che collega tutte le principali attrazioni dell’isola. Gli spot da non perdere sono di sicuro la Playa de la Concha, caratterizzata da sabbia bianca, fine e bianca e acqua cristallina; le Saline di Marrajo risalenti al XIX secolo; e El Puertito, dove si possono ammirare le bellissime piscine naturali e dove si può mangiare nell’unico ristorante presente sull’isola.

Fuerteventura on the road
Sentiero di 13 km a Los Lobos

Per i più sportivi e avventurosi consigliamo l’escursione sulla Montaña de la Caldera: con la sua altezza di 270m (non è di certo il K2) questo cono vulcanico offre una vista mozzafiato sulle isole di Fuerteventura e la vicina Lanzarote.
Proseguendo poi lungo il sentiero circolare è possibile arrivare fino al Faro di Punta Martino, tutt’oggi attivo.

Vista panoramica sull'isola dalla cima della Montaña de la Caldera
Vista panoramica sull’isola dalla cima della Montaña de la Caldera

3. EL COTILLO

Ed ecco che a nord della costa occidentale dell’isola spicca un grazioso gioiellino che racchiude la tradizione canaria: si tratta di El Cotillo, un piccolo villaggio di pescatori che ha mantenuto la sua autenticità nel tempo. E’ un luogo conosciuto per la sua tranquillità e per le spiagge dal mare cristallino. Vi consigliamo senza dubbio la Playa de la Concha, una spiaggia riparata dalla sabbia bianca e dall’acqua quasi trasparente. Paradiso sia per i bimbi, che potranno giocare sicuri anche nell’acqua poco profonda, sia per i genitori alla disperata ricerca di relax. 

Food tips: se partite presto da casa per dedicare tutta la mattina a El Cotillo, fate tappa da El Goloso. E’ un panificio in centro città che fa dolci da urlo per una colazione prima di andare in spiaggia o per una merenda golosa.

Per il pranzo invece, dopo una mattinata in giro per la natura brulla locale, ci è venuta talmente tanta fame da lasciarci tentare da Happy Cactus, un posticino vegetariano che cambia il menù in base alle materie prime disponibili giornaliere. Noi abbiamo assaggiato un hamburger di ceci e dei tacos fuori dal mondo.

Playa de la Concha
Playa de la Concha
Veggie Burger di Happy Cactus
Veggie Burger di Happy Cactus

Altro spot che vale un po’ del vostro tempo è tutto il litorale roccioso a sud di El Cotillo che s’innalza a picco sul mare: famose sono la Playa del Aljibe de la Cueva, paradiso per gli amanti esperti del surf, e Playa de la Escalera, dove esiste una bellissima scala ripida che porta alla spiaggia, e soprattutto rimane lontana dal turismo. Il solo contorno e la sensazione del vento sulla pelle sapranno donarvi un senso di tranquillità e pace unico. 

Se avete tempo, una volta superata El Cotillo, non perdetevi la strada sterrata diretta al Faro del Toston che vi farà sentire su Marte. In una bella giornata potrete scegliere la caletta rocciosa che più vi piace lì nei dintorni senza essere disturbati dal turismo di massa, rilassandovi e godendovi il sole.

Fuerteventura on the road
Playa del Aljibe de la Cueva

4. BETANCURIA

Eccoci qui, immersi in uno dei siti storici più importanti dell’isola e delle Canarie. Betancuria è un’oasi verde in mezzo al deserto che la circonda. E’ l’antica capitale canaria e oggi un must da visitare. In mezza giornata potrete ammirare tutte le sue bellezze e scoprirne i punti più nascosti. Dedicare una giornata intera a questo piccolo centro è un po’ troppo, ma fidatevi del nostro consiglio: inseritela nel vostro itinerario.

Sulla strada per arrivare a Betancuria da nord (a 10 minuti dalla meta), fermatevi una mezz’oretta al Mirador de Morro Velosa. E’ un osservatorio in cima ad un promontorio dove il vostro breve stop verrà ripagato da una maestosa vista sul paesaggio vulcanico dell’isola. Noi l’abbiamo trovato chiuso, ma la vista dallo spiazzo davanti al Mirador è altrettanto magica.

Il cuore pulsante della città è probabilmente la graziosa Iglesia (chiesa) de Santa Maria. Accanto invece c’è il Convento francescano di San Buenaventura, il primo di tutto l’arcipelago. Vi perderete poi nei piccoli negozietti locali che oltre ai soliti souvenir vendono anche prodotti tipici dell’isola, come il miele di palma e la marmellata di aloe e di cactus (provare per credere)!

Sempre parlando di viste particolari e uniche, dopo la vostra visita a Betancuria proseguite in macchina lungo la strada che esce dalla cittadina, dirigendovi verso la parte sud dell’isola. Percorrerete per una ventina di minuti una strada panoramica che vi lascerà a bocca aperta e vi farà venire voglia di fare foto e video per ricordarvi quest’esperienza. Portate con voi il vostro cuor di leone perché è abbastanza esposta e stretta! Infine aguzzate la vista perché è probabile imbattersi in qualche capretta di tanto in tanto!

Betancuria
Betancuria

5. AJUI

Si tratta di un villaggio di pescatori affacciato su una delle spiagge più affascinanti di tutta l’isola: la spiaggia nera di Ajui! Immaginatevi forti correnti, vento che batte imperterrito, sabbia nera come la pece e un forte senso di immensità: la Playa de Ajui rappresenta tutto questo.

Playa de Ajui
Playa de Ajui

E non è solo una meta per viaggiatori alla ricerca di mare, ma anche per chi vuole avventurarsi in qualcosa di più. Infatti Ajui è famosa soprattutto per le sue grotte: le Cuevas de Ajui, che nel 1994 sono state dichiarate Monumento Naturale. Partendo dalla spiaggia sono raggiungibili in 20 minuti a piedi, ma se vi lasciate prendere dalle foto del panorama anche in un’ora. Se siete fortunati troverete sul sentiero roccioso simpatici scoiattoli pronti ad attendervi alla ricerca di cibo. E se la fortuna deciderà di accompagnarvi ancora per un po’, la bassa marea vi permetterà di scendere nelle grotte. Se invece la marea non lo permetterà sarete comunque ripagati dal tragitto panoramico sul mare appena percorso.

Sentiero per le Cuevas de Ajui
Sentiero per le Cuevas de Ajui

6. COSTA CALMA E SOTAVENTO

Qui è iniziata la seconda parte del nostro viaggio: il sud! Le distanze a Fuerteventura non sono lunghissime, in macchina infatti ci si impiegano meno di 2 ore per coprire il tragitto Corralejo-Morro Jable. Come detto prima, consigliamo di arrivare nella parte sud dell’isola passando per Betancuria e percorrendo la strada panoramica.
Una volta lì, noi abbiamo scelto di soggiornare un paio di giorni a Tarajalejo, un paesino poco turistico vicino al mare, situato tra Gran Tarajal e la Costa Calma. In macchina, infatti, è un ottimo punto di partenza per esplorare la parte meridionale dell’isola.

Sotavento si trova poco più a sud di Costa Calma, ed è stata una vera e propria scoperta: 9 km di immensità e vento insistente (cos’altro aspettarsi dal nome). Sotavento è in realtà suddivisa in più spiagge dai nomi distinti: Playa de la Barca (famosa per i campionati mondiali di kite e windsurf), Playa del Risco del Paso, Playa Mirador, Playa Los Canarios e Playa de Mal Nombre. Visivamente è molto accattivante, soprattuto per le lingue di sabbia che in base alla marea emergono creando delle piscine naturali e lagune di acqua bassissima, dove è possibile iniziare a praticare kitesurf o windsurf in tutta sicurezza. 

Fuerteventura on the road
Playa de la Barca a Sotavento

Visto che a Tarajalejo non abbiamo trovato molti locali dove concederci un buon pasto ci siamo spostate a Costa Calma per una cenetta vista mare. Patria di alberghi abbastanza lussuosi e un mood vacanziero in ogni periodo dell’anno, Costa Calma è una delle mete sull’isola preferite da famiglie e coppie alla ricerca di tranquillità e comodità.

Food tips: noi abbiamo scelto di cenare al Mirador de Sotavento, un locale tipico canario che si affaccia sulla baia di Costa Calma. Dopo qualche tornante in macchina la vista sul mare è mozzafiato! Il cibo è nella media ed è un po’ costoso: siamo rimaste un po’ deluse dal pescato del giorno, ma molto buono invece il formaggio di capra locale con il miele di palma.

Vista panoramica su Costa Calma dal Mirador de Sotavento
Vista panoramica su Costa Calma dal Mirador de Sotavento

7. COFETE E PUNTA DE JANDIA

La penisola di Jandia, comprendente Cofete e la punta estrema dell’isola, era un must nella nostra agenda di viaggio e così abbiamo deciso di dedicare il penultimo giorno sull’isola alla sua scoperta.

Partendo da Morro Jable, per raggiungere sia Cofete che la Punta de Jandia bisogna munirsi di pazienza e di una macchina in grado di affrontare una lunghissima strada sterrata di 18km senza protezioni. La prima parte della sterrata è comune per entrambe le destinazioni, ma dopo qualche chilometro c’è un bivio: continuando dritto raggiungerete la Punta e il Faro de Jandia, mentre girando a destra e seguendo insidiosi tornanti arriverete a Cofete.  

Andando a destra verso Cofete, prima di arrivare a destinazione, si percorrono con la macchina dei tornanti un po’ esposti. Una volta terminata la salita si arriva al Mirador de Cofete, dove non riuscirete più a distogliere lo sguardo dal panorama sottostante. Resteranno solo da affrontare gli ultimi chilometri di tornanti esposti in discesa (per la gioia di Elena che ne ha il terrore), ma troverete a lato molte piazzole per sostare, lasciar passare le macchine nella direzione opposta e riempire il cellulare di foto strepitose.

Playa Cofete è qualcosa di unico che ricorderete per sempre: montagne che si affacciano sul mare e proteggono chilometri di spiaggia incontaminata e sempre qualche nuvola che le avvolge dando a questo posto un tocco di mistero. Non ci sono parole per descrivere la sensazione di grandezza e immensità che si prova nel camminare lungo Cofete, mentre le onde si infrangono possenti sulla riva e la brezza marina accarezza il viso.
Attenzione: persino durante il periodo estivo fare il bagno qui è davvero sconsigliato anche ai nuotatori più esperti per via delle correnti!

Fuerteventura on the road
Playa de Cofete

Passiamo ora all’altra tappa: la Punta de Jandia. Come abbiamo detto al bivio proseguite sempre dritti! Arriverete all’estrema punta sud dell’isola con il Faro de Jandia che si affaccia sull’oceano e un vento ingestibile. Occhio a sciarpe, zainetti, occhiali, cappelli e oggetti leggeri: uno dei nostri cappellini è stato spazzato via dal vento per poi finire giù da una scogliera! Purtroppo i tentativi di recupero sono stati vani, quindi figuratevi la gioia. 

Food tips: al ritorno potrete rilassarvi davanti a un hamburger spaziale o a della buona carne alla griglia da DOCK Grill Rock a Morro Jable (ahimè, sì, abbiamo mangiato più hamburger in questa vacanza che nell’ultimo anno).

LET’S SURF!

“Impossibile venire a Fuerte e non surfare”: ecco cosa probabilmente ti direbbe un qualsiasi local a prescindere dalla stagione e dal meteo.

Noi abbiamo provato fare surf qui per la prima volta e non la dimenticheremo mai: inebriate dal rumore dell’oceano e dalla ricerca dell’onda perfetta da cavalcare, cullate dal moto dell’acqua sotto di noi che riusciva a spazzare via tutti i pensieri, ci siamo sentite vive, al nostro posto. Il surf, oltre a essere uno sport, è proprio uno stile di vita che permette a chi lo pratica di entrare in contatto con la natura e con se stesso, affrontando i propri limiti e paure.

Questo mood fa parte dell’isola, le persone riescono a vivere così serenamente che solo l’essenziale conta. E il surf educa proprio a questo, facendo del bene a corpo, mente e anima.
Inoltre se si pratica in gruppo è una bellissima occasione per fare amicizia, come è successo a noi che abbiamo conosciuto un gruppo di ragazzi con cui tutt’ora siamo rimaste in contatto.

Ma passando a dettagli più tecnici, per le lezioni ci siamo affidate al team della Surf Training, una scuola surf italiana gestita da istruttori eccellenti. Non siamo state molto fortunate con il tempo e ci siamo dovute confrontare con un forte vento e qualche goccia di pioggia, ma ecco dove abbiamo surfato noi (livello principiante):

El Burro – spiaggia lunghissima all’interno del Parco delle Dune, quasi sempre ventosa, il fondo è roccioso quindi munitevi nel caso di scarpette da scoglio. E’ perfetta anche per i livelli più avanzati.

Playa del Moro – situata quasi alla fine del Parco Naturale di Corralejo, si tratta di una piccola caletta di sabbia bianca adatta sopratutto a chi ha da poco approcciato il surf e cerca qualcosa di protetto e più riparato, che non esca troppo dalla propria comfort zone. Di solito è molto affollata.

Playa Blanca – con una gita di una mezz’oretta da Corralejo potrete raggiungere questa spiaggia a Puerto del Rosario che saprà regalare onde adatte soprattutto a principianti.

Comunque il nostro consiglio è di affidarvi sempre a una Surf School che saprà scegliere gli spot migliori per il vostro livello e per le condizioni meteo quotidiane. Saranno loro ad attrezzarvi di muta, tavola e leash e a portarvi alla ricerca di onde con il loro van. E se non avete la possibilità di raggiungere la loro scuola in centro città vi verranno a prendere loro sotto casa!

State cercando uno spot segreto per surfisti più esperti e/o per godersi del buon surf da spettatore? Noi l’abbiamo scoperto per caso nella zona sud dell’isola: percorrete la strada sterrata per Cofete, poi al bivio scegliete di proseguire per la punta de Jandia. Dopo 10 minuti di macchina aguzzate la vista verso sinistra, dove scorgerete van e camper parcheggiati in lontananza. Deviate quindi verso sinistra e seguite la tortuosa strada sterrata che vi porterà in questo posticino magico, la Playa Punta Salinas, dove (se le condizioni lo permetteranno) potrete godervi uno spettacolo unico: onde perfette, surfisti esperti che cavalcano le onde con i loro tricks e un mood super tranquillo per rilassarsi in spiaggia.

Fuerteventura on the road
Lezione di surf con la Surf Training School
Surf spot a Playa Punta Salinas
Surf spot a Playa Punta Salinas

ULTIMI MOMENTI ISOLANI

Ultimo giorno per noi significa sempre “prendersela con calma” e dedicarsi alle valigie e magari anche ad una colazione non frettolosa. Tappa quindi in Costa Calma da Cafè Berlin dove un bancone pieno di dolci tedeschi vi accoglierà all’ingresso. Punto forte sono le loro torte e girelle di sfoglia all’uvetta, noci e semi di papavero. Con il volo alle 16.00 e le lancette frettolose, non abbiamo potuto dedicarci ad altri grandi giri, ma abbiamo deciso di rilassarci un’oretta in una delle tante spiagge di sabbia nera sotto Tarajalejo. Zero turisti e acqua pulita e invitante nonostante il leggero venticello.

Colazione da Cafè Berlin
Colazione da Cafè Berlin

Per pranzo invece volevamo riprovare la cucina tipica canaria prima di rientrare in Italia, e dopo attente ricerche abbiamo scelto il ristorante La Falùa a La Lajita, poco più a sud di Tarajalejo.
La Falùa ci ha lasciate senza parole: tutto buonissimo! Noi abbiamo preso del queso frito (formaggio di capra fritto) e i pimientos come antipasto, per poi passare ad un buonissimo calamaro alla griglia su un letto di verdure saltate condito alla perfezione. Il prezzo è medio-alto, ma è giustificato dalla qualità eccezionale delle materie prime e dalla bontà dei piatti.
Purtroppo il tempo è volato veloce e abbiamo dovuto saltare il dolce che sarebbe stato pazzesco, a giudicare dalle meraviglie che uscivano dalla cucina verso più fortunati clienti non condizionati dall’orologio. Se siete di passaggio mi raccomando, prenotate e fateci tappa!

Quello che ci rimarrà dell’isola è certamente il suo mood frizzante, le vibes allegre, i suoi ritmi tranquilli e i panorami mozzafiato. I locals accoglienti, genuini e spesso in infradito che si godono la giornata senza troppi pensieri rendono Fuerteventura un’isola piacevole in cui soggiornare senza troppe formalità. Promossa quindi? Sì, e a pieni voti. Noi siamo state solo 7 giorni, di cui 4 li abbiamo dedicati principalmente al surf, ma l’isola è piena di attività per animi avventurieri ed esploratori che vogliono soggiornarci un po’ di più. Parola nostra, impossibile annoiarsi!

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